Roma, 17 ottobre – Si avvia alla conclusione la terza edizione di “è cultura!”, il festival promosso dall’ABI e dall’Acri, con la partecipazione delle banche operanti in Italia, delle fondazioni di origine bancaria e della Banca d’Italia, ed organizzato con ABI Servizi in collaborazione con FEduF – Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio. “Con ‘è cultura!’ mettiamo al centro l’arte quale occasione di conoscenza, ma anche di confronto e di approfondimento su temi attuali, che riguardano la società”, ha sottolineato Marco Elio Rottigni, Direttore Generale di ABI illustrando l’iniziativa che dall’11 ottobre ha messo al centro la cultura e la creatività per lo sviluppo, l’inclusione e l’innovazione, con iniziative pubbliche su tutto il territorio nazionale.
Il festival si chiude domani 18 ottobre con la visita della sede ABI di Palazzo Altieri a Roma. Nell’ambito della manifestazione, il 14 ottobre la cultura è stata vista con gli occhi dei ragazzi, con la ricerca ABI “GenZ & ALPHA, la cultura che non ti aspetti”, dedicata all’analisi dei comportamenti culturali delle generazioni Z (1997–2012) e Alpha (dal 2013) in Italia e in Europa. “La cultura è un fattore di inclusione e un moltiplicatore di sviluppo”, ha dichiarato Chiara Mancini, Vice Direttore Generale dell’ABI presentando lo studio. Dall’indagine emerge che i giovani under 28, circa 12 milioni in Italia, mostrano comportamenti culturali distintivi rispetto alle generazioni precedenti: leggono libri ma non quotidiani cartacei, ascoltano podcast più che radio, guardano meno televisione, ma partecipano sempre più ad attività dal vivo come concerti, cinema, teatro e musei. Oltre il 70% degli under 25 è andato al cinema nel 2023 (contro il 30% degli over 50); quasi la metà dei giovani tra i 20 e i 25 anni ha partecipato a un concerto (contro il 20% dei 50–59enni); più del 45% degli under 25 ha visitato almeno un museo (contro il 30% degli over 60). Le statistiche europee, relative a Paesi come Spagna, Francia, Germania e Portogallo, confermano un quadro coerente: i giovani europei si distinguono per vivacità e partecipazione, soprattutto nei consumi digitali.

