Roma, 24 settembre – “L’economia e la finanza, se sottratte all’influenza del diritto e della morale, se disgiunte dai principi, portano all’egoismo. L’etica deve prevalere anche sul diritto. Anche quando un’operazione economica è giuridicamente lecita, se essa contrasta con l’etica, questa non deve essere conclusa. Il minimo dell’etica è la legalità , l’applicazione di tutte le norme”. È la posizione rilanciata all’Università  Link dal Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, durante la sua Lectio Magistralis, al termine della quale ha ricevuto il Premio all’Eccellenza ‘Economia, Salute e Società ’, consegnato dal Magnifico Rettore, Carlo Alberto Giusti.
Il Presidente dell’associazione delle banche italiane ha anche lanciato un avvertimento sui nuovi rischi di deterioramento dei crediti considerando la situazione internazionale e le crescenti problematiche nei cambi: “Vi sono nuovi rischi di deterioramento del credito che necessitano di sempre prudenziali accantonamenti per il rafforzamento anche prospettico della solidità patrimoniale delle banche, premessa di economia solida”. In tal senso, “la solidità delle banche non è mai troppa”, ha aggiunto, osservando come le banche debbano essere sempre molto solide anche in termini di liquidità , “soprattutto in presenza delle nuovissime tecnologie: negli Usa le crisi bancarie degli scorsi anni sono state crisi di liquidità ”. Secondo il numero uno di Palazzo Altieri occorrono però “regole più flessibili per banche, imprese e famiglie per ristrutturare i crediti deteriorati: chiediamo che l’Autorità Bancaria Europea (EBA) renda meno rigida la normativa che molto limita le ristrutturazioni dei crediti”. Infine, Patuelli ha ribadito come le banche non abbiano rendite di posizione e vengano da anni difficilissimi per crisi di imprese e del debito sovrano, recessioni, epidemie, catastrofi naturali, guerre, cui hanno fatto e fanno fronte con grandi aumenti di capitale, accantonamenti e ristrutturazioni sempre socialmente rispettose e realizzate con costruttivi accordi con le rappresentanze sindacali. “Salvo nel caso di una sola banca nazionalizzata, le banche in Italia hanno dovuto farsi carico delle forzate risoluzioni e degli altri oneri delle crisi e dei salvataggi di banche concorrenti. Indispensabile è la maggiore tutela degli onesti con una giustizia civile ancora più efficiente, senza differenze fra le varie zone d’Italia”, ha concluso.

