Milano, 7 maggio – Un PIL più alto dell’1,1% nel 2035 e dell’8,4% nel 2050, rispetto allo scenario base, con dinamiche positive per l’industria, l’agricoltura e i servizi, disoccupazione più bassa e riduzione del debito pubblico, nonostante l’aumento degli investimenti. Sono alcuni degli effetti positivi per l’Italia se si accelerasse la transizione ecologica e digitale.
È questo il quadro che emerge dal “Rapporto di Primavera 2025” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentato in occasione dell’evento inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si terrà fino al 23 maggio. Il Rapporto, dal titolo “Scenari per l’Italia al 2035 e al 2050. Il falso dilemma tra competitività e sostenibilità”, realizzato in collaborazione con Oxford Economics, quantifica i benefici che deriverebbero dal rallentamento del riscaldamento globale, dall’innovazione e dall’aumento dell’efficienza energetica, che contribuirebbero anche a ridurre la spesa per i danni ambientali e ad aumentare le entrate fiscali. “È a questo scenario virtuoso che dobbiamo guardare, rispetto agli altri tre analizzati (Net Zero, Transizione Tardiva, Catastrofe Climatica)”, ha sottolineato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS. Al rapporto ASviS hanno contribuito oltre mille esperti che operano nei Gruppi di lavoro dell’ASviS in rappresentanza delle oltre 320 organizzazioni che ad essa aderiscono, tra cui FeBAF.