Milano, 10 Aprile 2024 – Veicolare il risparmio degli investitori istituzionali verso l’economia reale italiana passa per la creazione di un contesto abilitante in cui “investire sia così conveniente che ci sia la fila per farlo”, sono le parole del Sottosegretario all’economia Federico Freni, intervenuto alla seconda giornata di lavori del Salone del Risparmio 2024.
Diversi infatti sono i fattori che concorrono a determinare un basso afflusso di risorse da parte degli investitori istituzionali alle imprese italiane che, secondo diverse stime, con meno di 15 miliardi di euro che arrivano da Casse dei professionisti e fondi pensione, copre appena lo 0,4% del fabbisogno delle imprese (contro il 5% del resto dell’Europa e quasi il 10% negli USA). Come sottolineato da FeBAF in audizione il 21 marzo innanzi alla Commissione parlamentare sugli enti gestori della previdenza, “le ragioni possono farsi risalire a nodi strutturali e culturali, a cominciare da dimensioni della previdenza e dell’assistenza pubbliche, mercato del lavoro, costi e dinamiche salariali, struttura demografica, insufficiente educazione finanziaria e scarsa propensione alla gestione dinamica dei risparmi di medio lungo termine”. La soluzione, quindi, dovrebbe prevedere una serie composita di interventi, anche di natura europea come, in primo luogo, una maggiore ed efficace integrazione dei mercati dei capitali e la definizione di una politica industriale comune. A livello nazionale, si potrebbe intervenire sul fronte della rimodulazione fiscale in favore degli investimenti di lungo termine, come ad es. nella proposta FeBAF contenuta nel testo dell’audizione, e col potenziamento dell’azione degli investitori attraverso un fondo di fondi. Quest’ultimo – su cui il MEF sarebbe già al lavoro, ha confermato Freni – prevederebbe il coinvolgimento di CDP e altri investitori istituzionali per superare criticità come le dimensioni troppo piccole degli investimenti e delle imprese. Imprese che dal canto loro sono chiamate a compiere progressi sul fronte della corporate governance.