marzo 2024 – Nonostante l’incertezza macroeconomica globale in alcune aree chiave, le emissioni di bond sostenibili si attesteranno tra 950 miliardi di dollari e 1,05 mila miliardi di dollari nel 2024. Parliamo del complessivo mercato dei GSSSB (Green, Social, Sustainable, Sustainability-linked Bond), spesso indicati come GSS+, secondo l’ultimo report dell’agenzia S&P Global Ratings.
I “green bond” continueranno a dominare il mercato dei GSSSB, sostenuti dall’aumento della domanda di progetti ambientali in tutte le aree geografiche. I transition bond (emessi per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione da parte delle imprese più distanti) e i blue bond (emessi per finanziare le attività economiche atte ad utilizzare in modo più sostenibile le risorse marine), potrebbero guadagnare terreno nel mercato dei GSSSB nel 2024. S&P ritiene che le emissioni aumenteranno a un ritmo moderato a causa della difficoltà nell’individuare progetti pronti su larga scala, anche nei mercati sviluppati. Nello stesso tempo, però, ci si attende che gli emittenti dei Paesi a medio e basso reddito punteranno ad aumentare la propria quota di emissioni di obbligazioni sostenibili, viste le elevate necessità di finanziamento non soddisfatte.
Con riferimento al segmento dei Sustainability-Linked Bonds (SLB), con quasi 50 miliardi di dollari, l’Italia si attesta al primo posto per emissioni complessive al 2023 secondo il report appena realizzato da Climate Bonds Initiative (CBI). È il primo rapporto che l’organizzazione internazionale, il cui obiettivo è favorire l’impiego del capitale globale per l’azione sul clima, dedica a questo tipo di obbligazioni le cui caratteristiche finanziarie sono collegate a obiettivi di sostenibilità prestabiliti (Sustainability Performance Targets, SPTs) misurati attraverso la definizione di Key Performance Indicators (KPIs). Un mercato che ha raggiunto complessivamente 279 miliardi di dollari con 768 obbligazioni e 469 emittenti. I principali importi emessi si riferiscono al mercato europeo, in particolare italiano (49,5 mld di dollari, trainato al 63% da Enel), francese (28,7 mld) e tedesco (23 mld). La Cina si ferma al quarto posto ma presenta il maggior numero di emittenti e di obbligazioni, segno che il taglio medio delle emissioni è inferiore. Dallo studio si conferma un mercato giovane – la prima emissione è del dicembre 2018 – e con ampi margini di miglioramento. Solo il 14% degli SLB e il 17% dell’importo emesso sono allineati agli obiettivi di Parigi, ma il 2023 ha mostrato una forte crescita in questo ambito (33% dell’importo emesso). Nonostante le criticità, il modello SLB può svolgere un ruolo chiave nella transizione verde e fornisce un ponte tra performance finanziaria e sostenibilità presentando numerosi vantaggi per gli emittenti e per il mercato in generale. Una spinta verso l’implementazione di migliori pratiche è attesa dopo l’emanazione della metodologia CBI per l’allineamento climatico con l’Accordo di Parigi pubblicata nel luglio scorso.