23 febbraio 2024 – Se l’Unione bancaria non si completa per le difficoltà legate alla realizzazione del terzo pilastro (relativo alla garanzia dei depositi), bisogna “andare avanti per altre strade”, in particolare procedendo con “l’unificazione delle regole”. E’ quanto ha affermato il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, intervenuto il 20 febbraio al dibattito “Economia, banche e mercati alle elezioni europee 2024”, organizzato dalle rappresentanze in Italia di Parlamento europeo e Commissione con la collaborazione di Fasi.eu.
“Se il terzo pilastro non viene realizzato perché manca il consenso decisivo di alcuni Paesi del Nord Europa – ha specificato il numero uno dei banchieri italiani – bisogna andare avanti per altre strade”. Il riferimento è all’unificazione delle regole: “realizzare un testo unico bancario europeo”, perché le banche “soffrono molto le differenze nelle normative nazionali di diritto bancario”. Patuelli ha anche avanzato una proposta “costituzionale”: serve infatti riprendere il progetto di una costituzione europea che dia “la possibilità di occuparsi anche di materie internazionali, di carattere più politico e non solo economico”. Quella “bancaria” non è la sola unione ancora incompleta: occorre infatti accelerare anche verso l’Unione dei mercati dei capitali, come hanno sottolineato, tra gli altri, gli interventi della presidente della Commissione economica del Parlamento europeo, Irene Tinagli e della Vicedirettrice generale di Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli. Un’unificazione che è necessaria per aumentare la competitività del continente e delle sue imprese, nei confronti delle quali – ha chiuso il Direttore Generale di ABI, Giovanni Sabatini – le banche possono sempre più divenire “partner” di rilancio e sviluppo.
Che il tema dell’Unione dei mercati dei capitali sia caldo lo dimostra anche l’agenda dell’ECOFIN di questo fine settimana. Arrivando a Gand, il Ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire ha lanciato un’ipotesi di Unione “volontaria con gli Stati che lo desiderano, con vigilanza europea volontaria”. Il ministro ha inoltre proposto “un prodotto di risparmio europeo volontario e una cartolarizzazione volontaria per gli Stati che lo desiderano e delle banche che lo desiderano”.