Farina (ANIA), polizze “catnat” primo passo, ma servono miglioramenti
“Il settore assicurativo detiene oltre 300 miliardi di titoli di Stato italiani, valore che testimonia il nostro costante e fattivo sostegno al debito pubblico”. Così la Presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina, il 9 novembre in audizione innanzi le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. “Riteniamo molto positiva la visione seria e responsabile della manovra”, ha dichiarato la Presidente prima di analizzare gli articoli più rilevanti per il settore. “La previsione, all’art. 24, dell’obbligo assicurativo a copertura delle catastrofi naturali per le imprese, rappresenta – ha spiegato Farina – un primo passo concreto verso un obiettivo che, come comparto assicurativo, riteniamo prioritario: ridurre il gap di protezione assicurativa rispetto ai rischi climatici”, rendendo tangibile la partnership pubblico-privato già richiesta anche recentemente da diverse compagnie e dalla stessa FeBAF con il Presidente, Fabio Cerchiai. “Esprimiamo quindi un convinto apprezzamento per l’iniziativa – ha detto la numero uno di ANIA – e ci auguriamo che possa essere prevista anche per le abitazioni civili, ma il testo attuale…necessita di modifiche”. Tra i diversi punti all’attenzione delle compagnie, anche la nuova forma di garanzia “Archimede” gestita dalla SACE in favore di imprese, diverse dalle PMI e dalle imprese in difficoltà, volta a supportare gli investimenti infrastrutturali e produttivi realizzati in Italia nei settori nei quali è presente un “fallimento, anche parziale, del mercato”. La valutazione di ANIA è positiva, nella consapevolezza che serva affiancare alle risorse pubbliche del PNRR i capitali privati gestiti dagli investitori istituzionali, in primis le compagnie di assicurazione, con i quasi 1000 miliardi di euro di asset. Farina suggerisce di includere tra i soggetti finanziatori beneficiari delle garanzie anche fondi, OICR e altri investitori istituzionali e, tra gli strumenti ammissibili, il c.d. equity o quasi-equity, che si prestano ad investimenti di lungo periodo come quelli infrastrutturali. Inoltre, con riferimento alla garanzia “a prezzo di mercato” rilasciata dalla SACE, ANIA suggerisce di prevedere – per casi specifici e ben identificati – la possibilità di operare in regime di “aiuti di Stato”, previa notifica.
Sabatini (ABI), tetto al debito pubblico e de-tassazione per investimenti di medio-lungo termine
“Rimane importante mantenere l’equilibrio nei saldi di finanza pubblica in un contesto connotato da una politica monetaria restrittiva, da una elevata incertezza e da una forte volatilità dei mercati finanziari”. Così Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI, il 7 novembre in audizione sulla manovra finanziaria di fronte alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. “La dinamica del debito pubblico richiede ormai nuovi paradigmi di contenimento”, ha affermato. Citando il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, Sabatini ribadisce la necessità di “porre un tetto al debito pubblico italiano, che non può crescere in cifra assoluta all’infinito e che sottrae risorse alle iniziative sociali pubbliche e penalizza la competitività internazionale delle imprese”. Sabatini è intervenuto anche sul tema della crescita, sottolineando come serva una de-tassazione sugli investimenti di medio e lungo termine. “Per stimolare la crescita in Italia occorrono misure che incentivino la canalizzazione del risparmio verso investimenti a medio-lungo termine. Occorrono interventi per attrarre strutturalmente nell’economia la liquidità accumulata in questi anni grazie ai risparmi degli italiani e, al contempo, per incentivare l’afflusso di capitali esteri”, ha commentato il DG dell’ABI. La proposta che l’ABI da tempo avanza – anche attraverso FeBAF – è quella di prevedere una tassazione inferiore per il risparmio investito nel medio-lungo periodo rispetto ad operazioni speculative di breve o brevissimo termine. In tale contesto, “la Delega al Governo per la riforma fiscale ha l’ambizione di riscrivere l’intera disciplina tributaria in un contesto di ampia stratificazione normativa, non sempre coordinata”. Sabatini non ha mancato di intervenire su altri temi di attualità. Rispondendo ad una domanda relativa all’imposta straordinaria sugli utili bancari e laddove nella sua versione finale la norma consente una migliore patrimonializzazione degli istituti di credito, il DG dell’ABI ha dichiarato infatti che “il rafforzamento patrimoniale delle banche agevola la concessione del credito poiché quanto più è patrimonializzata la banca quanto più ha capacità di erogare il credito”. La scelta al riguardo, ha sottolineato, “spetta a ogni singola banca”.