9 Novembre 2023 – A 30 anni dalla creazione del Mercato unico europeo, si riscontra un mancato sviluppo dei mercati dei capitali in Europa, deludente anche su scala globale. Il 2023 ha registrato sinora inoltre un calo della competitivitĂ internazionale dei mercati dei capitali della UE, che hanno accumulato notevoli ritardi rispetto agli Stati Uniti e al Regno Unito. Sono alcuni dei risultati della sesta edizione del rapporto AFME, l’Associazione dei mercati finanziari in Europa partner storico di FeBAF nel Rome Investment Forum, sull’andamento dei mercati dei capitali europei nella prima metĂ del 2023.Â
Il rapporto registra tuttavia l’impegno delle istituzioni europee ad implementare le prioritĂ per lo sviluppo dei mercati dei capitali, con l’Eurogruppo che intenderebbe negoziarle prima delle prossime elezioni europee: “Sembra evidente che la UE debba adeguare la sua struttura di finanziamento a un ritmo adatto a sostenere le necessitĂ degli investimenti trasformativi nella UE”, si legge nel rapporto. Positive conferme nell’ambito della finanza sostenibile, con la UE che si consolida leader mondiale grazie ad una forte crescita delle emissioni di obbligazioni ESG (environmental, social and governance), che hanno raccolto 206 miliardi di euro nella prima metĂ del 2023. Quanto all’Italia, che è uno dei principali mercati analizzati da AFME, essa si colloca al nono posto per competitivitĂ in Europa tenendo in conto di diversi parametri (quali, ad esempio, afflusso di capitale, liquiditĂ , accesso al capitale, digitalizzazione e sostenibilitĂ ) e al terzo posto per il totale delle obbligazioni ESG nell’Unione Europea con un notevole incremento delle attivitĂ che rappresenta il 10,9% del flusso complessivo dei nuovi finanziamenti ESG. In un mercato europeo delle IPO (processi di quotazione) che si è rivelato poco dinamico, il nostro Paese sarebbe comunque il maggiore emittente. Con riferimento ai risparmi investiti nei mercati dei capitali, secondo il rapporto le famiglie italiane sono al quinto posto con l’equivalente del 108% del PIL investito in azioni, obbligazioni, fondi di investimento, prodotti assicurativi e pensionistici quotati. Esiste tuttavia un ampio divario rispetto al livello di altri Paesi europei come la Danimarca (187% del PIL), il Regno Unito (182% del PIL) e i Paesi Bassi (174% del PIL). Il rapporto 2023 è stato redatto da AFME con il supporto di Climate Bonds Initiative (CBI) e di altre associazioni di categoria europee. Â