Dopo più di due anni dalla proposta della Commissione europea, con l’approvazione da parte del Consiglio del 23 ottobre seguita a quella in Parlamento europeo di inizio mese, si chiude l’iter che istituisce le obbligazioni verdi europee (EuGB).
Le obbligazioni ecologicamente sostenibili sono uno dei principali strumenti per finanziare investimenti in tecnologie verdi, efficienza energetica, trasporto e infrastrutture sostenibili. Il regolamento rappresenta un ulteriore passo avanti nell’attuazione della strategia della UE sul finanziamento della crescita sostenibile e della transizione verso un’economia climaticamente neutra favorendo coerenza, comparabilità nel mercato dei green bond e quindi la fiducia degli investitori. Gli EuGB implicano che i proventi dovranno essere investiti in attività economiche in linea con la tassonomia europea per le attività sostenibili, a condizione che i settori interessati siano già compresi. Per i settori non ancora coperti dalla tassonomia e per alcune attività molto specifiche sarà prevista una “sacca” di flessibilità del 15%, il cui uso e necessità saranno rivalutati man mano che la transizione verso la neutralità climatica avanza. Il regolamento stabilisce un sistema di registrazione e un quadro di vigilanza per i revisori esterni dei green bond europei. Infine, per prevenire il greenwashing, si prevedono alcuni requisiti di divulgazione volontaria anche per altre obbligazioni ambientalmente sostenibili e legate alla sostenibilità. Il regolamento inizierà ad applicarsi 12 mesi dopo la sua entrata in vigore.