12 Settembre 2023 – E’ una critica a tutto campo quella del mondo bancario alla recentissima introduzione di un’imposta straordinaria sui profitti. Se ne sono fatte interpreti le associazioni del credito, a cominciare da ABI con l’audizione al Senato del Direttore Generale, Giovanni Sabatini.
Una bocciatura che parte dal nome, “tassa sugli extra-profitti” (“l’extra-profitto si riferisce a una situazione specifica, quella in cui un’impresa godendo di una posizione di monopolio o oligopolio può fissare il prezzo dei suoi prodotti ricavando un profitto superiore a quello determinabile in un mercato concorrenziale”, ma “questa situazione è assente nelle banche oggi, già oggetto di forte concorrenza nell’intera area dell’euro e ampliata per effetto dell’ingresso di competitori non regolati come le banche e che offrono prodotti e servizi bancari”), che entra nel merito (“le banche sono già oggetto di una tassazione elevata” e “in Italia, a differenza che in altri paesi europei, non sono stati applicati tassi negativi sui depositi, anche in presenza di rendimenti sui Bot negativi e anche in presenza di tassi negativi applicati sui depositi presso la BCE”), che rileva profili di incostituzionalità (“il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea imporrebbe agli Stati membri di chiedere preventivamente il parere della BCE in merito a progetti di disposizioni legislative che rientrino nella competenza della stessa), che stigmatizza la retroattività (“in quanto si riferisce a periodi già conclusi -2021 e 2022- o in corso…incidendo sulla certezza del diritto, in contrasto con i principi e i criteri di certezza, irretroattività, programmabilità cui si ispira la delega fiscale”), che è controproducente (perché “penalizza il sostegno fondamentale offerto dal settore bancario e finanziario al collocamento dei titoli di stato”), mentre la comunicazione stessa della decisione del Governo – “fatta senza alcun confronto preventivo anche con l’ABI” – ha “provocato sui mercati un impatto solo parzialmente poi attenuato”, introducendo “un vulnus alla fiducia riposta sul mercato finanziario italiano”, ha concluso Sabatini che nel documento consegnato ai parlamentari ha incluso una serie di proposte di necessari miglioramenti della tassazione straordinaria una tantum. Tra le audizioni, anche quella del Presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, che ha chiesto “di escludere tout court le banche di credito cooperativo (BCC) dall’applicazione del tributo”. Alle critiche provenienti dalle associazioni di categoria italiane si è aggiunta nei giorni scorsi la posizione della BCE, che in un parere ufficiale, raccomanda di “accompagnare il decreto-legge da un’analisi approfondita delle potenziali conseguenze negative per il settore bancario”.