L’impegno delle banche per sostenere famiglie e imprese è stato il tema al centro dell’assemblea annuale dell’ABI che si è tenuta il 5 luglio a Roma. Il Presidente, Antonio Patuelli, si è soffermato sugli effetti della politica monetaria restrittiva attuata dalla BCE osservando che “la lotta all’inflazione non può dipendere esclusivamente dalle politiche monetarie”. Passaggio, questo, richiamato anche dal presidente di FeBAF, Fabio Cerchiai, in una intervista concessa a Class CNBC a margine dell’assemblea.
Sull’eventuale rischio di aumento dei crediti in sofferenza (npl), Patuelli è stato chiaro: “Le banche combattono i rischi di crescita dei crediti deteriorati, di fronte alle basse prospettive di crescita, ai recenti cali della produzione industriale e delle esportazioni italiane”. In tal senso, rimangono fondamentali i sistemi di garanzia dei crediti che debbono proseguire assieme alla legislazione agevolativa per le imprese e per i giovani. Riguardo al dibattito sul caro-mutui, si legge nella relazione del numero uno di Palazzo Altieri, è necessario “un cambio delle regole rigide, troppo rigide” dell’autorità bancaria europea (EBA) per agevolare chi è in ritardo sui pagamenti delle rate dei mutui. Infine, sul tema delle norme per gli investimenti privati, l’ABI chiede che vengano anticipate con decreto-legge le misure fiscali per stimolare gli investimenti delle imprese e dei risparmiatori. A queste ultime affermazioni di Patuelli ha fatto eco il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, tradizionalmente presente all’Assemblea dei banchieri italiani, osservando come occorra puntare sull’innovazione, soprattutto in direzione della piena attuazione del PNRR. L’ultimo intervento è stato riservato al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato la resilienza e la rinnovata dinamicità dell’economia italiana. Il ministro ha ribadito l’importanza di proseguire l’iter per il completamento dell’Unione bancaria, funzionale ad assicurare una miglior allocazione di capitali e rischio. “L’approccio olistico ‘a pacchetto’ che comprende anche la revisione del Patto di Stabilità e di Crescita evocato anche con riguardo al dibattito sul MES rappresenta una logica esigenza di natura strategica a difesa dell’interesse nazionale”, ha dichiarato Giorgetti.