Si conferma elevata l’attenzione di enti previdenziali, Fondazioni di origine bancaria e comparto assicurativo nei confronti della sostenibilità: più della metà (il 52%) dei rispondenti alla quinta survey annuale curata dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali dichiara infatti di adottare già politiche di investimento sostenibile.
Nell’intento di scattare una fotografia del processo di diffusione delle strategie di sostenibilità e integrazione dei criteri ESG nei portafogli finanziari, la pubblicazione – realizzata in questi primi mesi del 2023 con il patrocinio di ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e di FeBAF – muove le sue premesse dalla somministrazione di un questionario di 58 domande a 123 enti con un patrimonio complessivo di circa 500 miliardi.
Il questionario conferma una generalizzata crescita degli investimenti sostenibili e l’80% di coloro che ancora non applicano una politica di investimento sostenibile ha già affrontato il tema in CdA, con buone prospettive di implementarla nel prossimo futuro. Inciderà sull’evoluzione della finanza sostenibile la normativa di settore, è stato sottolineato anche da FeBAF alla presentazione dell’indagine che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma alla presenza del presidente di Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla, e di Gianmaria Fragassi coordinatore del progetto. Occorrerà monitorare gli sviluppi legislativi della finanza sostenibile a cominciare dal livello europeo, affinché quello che è stato definito uno “tsunami regolamentare” si riveli effettivamente adeguato e funzionale a mobilitare la finanza privata agli scopi della transizione ecologica non soffocando “buone pratiche” ancora nascenti.