L’Europa è determinata a guidare la rivoluzione della tecnologia pulita”. È quanto dichiarato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando il 1° febbraio 2023 la nuova Comunicazione sul “Green Deal Industrial Plan” in risposta all’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti che entrerà in vigore già dal 1° marzo e che prevede facilitazioni fiscali per imprese che operano negli USA.
Il nuovo piano industriale europeo si basa principalmente su due pilastri: il primo tende a semplificare il quadro normativo esistente con tre nuove iniziative legislative che dovrebbero facilitare i progetti “verdi” europei, l’accesso alle materie prime e la riforma del mercato energetico e delle rinnovabili. Il secondo pilastro contiene un’ulteriore revisione del regolamento generale sugli aiuti di stato (Temporary Crisis Framework) che punta a facilitare l’accesso ai finanziamenti e la realizzazione di progetti di interesse comune europei (Important Projects of Common European Interest – IPCEI), in particolare quelli più innovativi e che sosterranno la transizione ecologica. Le nuove disposizioni sugli aiuti di stato – per ora ancora in consultazione con gli stati membri – durerebbero fino al 31 dicembre 2025, se approvate da Parlamento e Consiglio europei. Sul tema dell’allentamento degli aiuti di stato, l’Italia ha sollevato alcuni dubbi in un non-Paper che sarebbe oggetto di discussione al prossimo Consiglio europeo a marzo e che riguarda la tenuta e la coerenza del mercato unico europeo. La riforma delle regole sugli aiuti di stato andrebbe inoltre legata alla revisione della governance economica europea, e in particolare alla riformulazione del Patto di Stabilità e di Crescita (PSC). Per quanto riguarda le proposte di medio-lungo termine, la von der Leyen ha anche promesso entro l’estate una proposta legislativa per la creazione di un “fondo sovrano europeo” (European Sovereignty Fund) che, all’interno della revisione del bilancio pluriennale dell’Unione europea (Multiannual Financial Framework – MFF) prevista per quest’anno, avrà l’obiettivo di “preservare un vantaggio europeo su tecnologie critiche ed emergenti rilevanti per le transizioni verde e digitale”.