26 febbraio, Bruxelles – Il mercato europeo delle cartolarizzazioni è cruciale per sostenere la competitività finanziaria della UE, ma è rimasto indietro rispetto agli USA a causa di una regolamentazione eccessiva dopo la crisi del 2008. Le cartolarizzazioni permettono a banche, assicurazioni e operatori di mercato di liberare capitali, sostenendo la crescita economica e rendendo il sistema finanziario più resiliente ai cicli economici. È quanto si legge in un documento appena pubblicato dall’European Union Roundtable of Financial Centres (EU-RFC), rete di dodici centri finanziari europei a cui FeBAF aderisce.
Le cartolarizzazioni europee, a differenza di quelle americane collegate ai mutui subprime, sono sempre state molto sicure – si legge nel rapporto – e “con bassi tassi di insolvenza anche durante la crisi finanziaria globale”. Le cartolarizzazioni “verdi”, inoltre, possono mobilitare investimenti privati per progetti di transizione ecologica, ma sono attualmente ostacolate da complessità normative. Il documento conclude affermando che il quadro normativo europeo attuale è troppo restrittivo e deve, quindi, essere “ricalibrato per incentivare gli investimenti, semplificare gli oneri amministrativi e ridurre gli elevati requisiti patrimoniali per le cartolarizzazioni (sia quelle semplici, trasparenti e standardizzate-STS che quelle non-STS). Le richieste dei “dodici” si legano alla consultazione in corso da parte della Commissione europea sul tema delle cartolarizzazioni. In vista di future proposte normative da parte dell’esecutivo UE, infatti, tale consultazione sulla revisione del quadro normativo mira a raccogliere le posizioni degli stakeholder al fine di rivedere gli aspetti prudenziali e non prudenziali (come trasparenza e due diligence) per banche e assicurazioni e rendere il quadro normativo meno oneroso e più proporzionale, mantenendo al contempo la stabilità finanziaria. La scadenza della consultazione è fissata per il 26 marzo.