22 maggio 2024 – La richiesta di una maggiore attenzione al mercato del private capital nel processo di riforma del Testo Unico della Finanza (TUF). Questo il messaggio che il Consiglio Direttivo AIFI lancia alle istituzioni: insieme ad un apprezzamento per la semplificazione della Legge Capitali, l’associazione federata a FeBAF, presieduta da Innocenzo Cipolletta, rileva la necessità di predisporre interventi mirati sulle non quotate, motore dello sviluppo economico del Paese, che necessitano di capitali per la crescita e la doppia transizione.
In vista della riforma del Testo Unico della Finanza, nell’agenda del Governo in attuazione della Legge Capitali, AIFI chiede di: i) favorire, come in altri Paesi, l’investimento di una quota del risparmio gestito verso strumenti di private capital; ii) coinvolgere gli investitori istituzionali italiani nel sostegno all’economia reale istituendo uno o più fondi di fondi con risorse aggiuntive e non sostitutive (come in Francia, Spagna e Germania), con un soggetto pubblico nel ruolo di anchor investor; iii) semplificare il contesto regolamentare per gli intermediari, eliminando interventi di c.d. gold-plating rispetto alla normativa europea.