“Resilience to Disasters, Capital Markets Union and Sustainable Finance: Protecting Citizens, European Growth and Jobs”. Questo il titolo del seminario che si è tenuto il 27 febbraio 2018 presso il Parlamento europeo a Bruxelles, organizzato dalla FeBAF in collaborazione con UNISDR, l’Ufficio dell’ONU competente per le tematiche delle catastrofi naturali, col quale FeBAF collabora da tempo anche in qualità di membro del network ARISE (Private Sector Alliance for Disaster Resilient Societies). Il Seminario, ospitato dell’On. Sirpa Pietikäinen, membro del Comitato ECON, ed aperto dalla Vice Presidente del Parlamento europeo Mairead Mc Guinness, ha trattato il tema della riduzione dei rischi da disastri, componente importante della finanza sostenibile e delle politiche del cambiamento climatico, oltre che dell’Unione dei Mercati dei Capitali. L’evento si è collocato in un momento chiave del dibattito europeo sui temi della finanza sostenibile, una settimana prima della pubblicazione dell’Action Plan da parte della Commissione europea, e nel pieno dei lavori e della discussione del Parlamento sul proprio progetto di relazione sulla finanza sostenibile. La presenza della MEP Molly Scott Cato, relatrice sul tema, ha confermato l’interesse del dibattito. Paola Albrito, a Capo dell’ufficio europeo dell’ UNISDR, ha ricordato che i costi da disastri su scala mondiale hanno raggiunto una media annua di 250-300 miliardi di dollari, cui si aggiungono danni indiretti ed effetti a cascata che conducono a perdite insostenibili per l’economia. Paolo Garonna, Segretario Generale della FeBAF, ha sottolineato come sia giunto il momento per un cambio di passo sul tema. Tra i relatori, Johannes Luchner, Direttore di DG ECHO, ha rimarcato come sia necessario investire in prevenzione. Constance Kann della BEI ha ricordato come la riduzione dei rischi da disastri già sia una importante area di finanziamento per la BEI, mentre Pietro Negri di ANIA ha sottolineato l’importanza delle partnership pubblico-privato in questo settore e la necessità di un approccio multi-stakeholder. Nel suo intervento Ugo Bassi, responsabile della Direzione Mercati finanziari di DG FISMA, cui compete l’Unione dei mercati dei Capitali e la strategia sulla Finanza Sostenibile, ha sottolineato l’importanza per la Commissione di un piano di azione di ampio respiro che potrebbe diventare il parametro di riferimento mondiale per la finanza sostenibile. Soltanto con l’aiuto del settore finanziario – ha sottolineato – si può soddisfare il fabbisogno di 180 miliardi di euro l’anno di investimenti supplementari per conseguire gli obiettivi dell’UE per il 2030 concordati a Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra. Il Piano d’Azione sulla finanza sostenibile, pubblicato l’8 marzo dalla Commissione, muovendo dalle raccomandazioni dell’High Level Expert Group dello scorso gennaio, propone una strategia UE con una tabella di marcia che delinea le iniziative future. Tra le azioni proposte si segnala: la creazione di un linguaggio comune per la finanza sostenibile (tassonomia); la creazione di marchi UE per i prodotti finanziari verdi; l’obbligo, per gli asset manager e gli investitori istituzionali, di tenere conto dei fattori di sostenibilità; l’integrazione della sostenibilità nei requisiti prudenziali di banche e compagnie di assicurazioni (tramite un possibile “green supporting factor”) ; il miglioramento della trasparenza delle informazioni societarie. Il Piano verrà presentato ad una Conferenza a Bruxelles il 22 marzo.