Roma, 10 giugno 2024 – Anche alle PMI italiane si applicherà la rendicontazione di sostenibilità. Il Consiglio dei ministri del 10 giugno ha infatti approvato un decreto legislativo in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità che recepisce la direttiva “Corporate Sustainability Reporting Directive” (CSRD), la quale rafforza ed estende gli obblighi già imposti alle imprese dalla precedente “Non Financial Reporting Directive” (NFRD).
In particolare, le nuove norme prevedono: i) l’estensione degli obblighi di reporting non finanziario alle PMI (diverse dalle microimprese) che siano “enti di interesse pubblico” a causa delle loro dimensioni, del numero di dipendenti, dello status aziendale o della natura della loro attività; ii) la sostituzione della “rendicontazione non finanziaria” della NFRD (avente ad oggetto «informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione» per la comprensione dell’andamento dell’impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell’impatto della sua attività) con la “rendicontazione di sostenibilità” (consistente in «informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità», e «del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione»). Le regole – applicabili dal 1° gennaio 2024 alle grandi imprese di interesse pubblico (comprese le banche, le compagnie assicurative e le società quotate) che già erano soggette alla NFRD – coinvolgeranno gradualmente la restante platea di imprese tra il 2024 e il 2028: dal 1° gennaio 2025 quelle con più di 250 dipendenti e/o 50 milioni di euro di fatturato e/o 25 milioni di attività totali; dal 1° gennaio 2026 le PMI e le altre imprese quotate; dal 1° gennaio 2028 le società non UE con almeno una filiale o una succursale o fatturato consolidato in UE superiore a 150 milioni. I nuovi obblighi interesseranno circa 50.000 aziende europee, quasi il quintuplo rispetto alle circa 11.000 coperte dalle norme precedenti. Si stima che in Italia saranno interessate a regime fino a 5mila imprese, a fronte delle attuali 200 che predispongono la DNF (Dichiarazione Non Finanziaria).