Rome Investment Forum 2015
Financing Long-Term Europe
11-12 December 2015
Centro Congressi Palazzo Rospigliosi – Via XXIV Maggio 43, Rome
COMUNICATO STAMPA
FeBAF: Europa ancora nel guado, servono investimenti
Il presidente Luigi Abete al Rome Investment Forum (RIF) 2015: “Le condizioni per la crescita ci sono. Bene Piano di Juncker e Unione dei Mercati dei Capitali. Ora, servono più investimenti pubblici e privati”. Chiuso il Rome Investment Forum della Federazione Banche Assicurazioni e Finanza, due giorni di confronto tra regolatori, policy maker e esponenti dell’industria finanziaria continentale. Appuntamento al dicembre 2016.
Roma, 12 dicembre 2015 – La necessità entro il 2016 di “rimettere in moto gli investimenti” (che ancora latitano) dopo un lungo “stand by”, una politica industriale indirizzata al medio-lungo termine, l’impegno di fare di Roma (e dell’Italia) un laboratorio di proposte concrete per il rilancio degli investimenti. In Italia e in Europa. Sono alcune delle conclusioni del Rome Investment Forum 2015 (RIF), organizzato dalla Federazione Banche Assicurazioni e Finanza l’11 e il 12 dicembre.
60 relatori da Europa, Asia, Stati Uniti hanno acceso i riflettori sulla congiuntura dell’economia continentale: tutti d’accordo, l’Europa ha bisogno di più sviluppo sostenibile e questo può essere il risultato soltanto di un’accelerazione della quantità e della qualità degli investimenti fisici, di rete, sociali. La Commissione Juncker ha cambiato passo e si è impegnata alla realizzazione del Piano di 315 miliardi aggiuntivi, mentre dall’Unione dei Mercati dei Capitali si attendono significativi benefici per l’integrazione economica e
l’ampliamento delle fonti di finanziamento in particolare per le piccole imprese.
Ma queste iniziative rischiano di essere inutili – ha concluso Luigi Abete, presidente della FeBAF – se non saranno implementate rapidamente e se gli investimenti attesi anche dal settore privato non si realizzeranno.
Vi è bisogno di una “rivoluzione culturale”: impossibile e antistorico pretendere sempre redditività che erano frutto di tassi elevati che – fortunatamente – appartengono al passato. Dopo tante svolte attese e annunciate, il 2106 dovrà produrre risultati concreti e significativi. Anche per l’Italia le condizioni ci sono tutte, a cominciare dalle riforme messe in campo quest’anno.
Il Forum, cui hanno partecipato oltre 300 invitati, è stato aperto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e chiuso dalla Rappresentante Speciale dell’ONU per la Riduzione dei Rischi catastrofali, Margareta Wahlström e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Il Segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha inviato da parte del Santo Padre un indirizzo di saluto ai partecipanti