Roma, 30 ottobre – In Italia solo il 17% del patrimonio immobiliare terziario è detenuto da investitori istituzionali – contro l’oltre 40% di Francia e Germania – e appena il 35% degli investimenti nel real estate proviene da capitali domestici. Un dato che evidenzia l’ampio potenziale di crescita del mercato dei capitali nel settore, soprattutto a supporto del residenziale in locazione. È quanto emerso dall’Assemblea 2025 di Confindustria Assoimmobiliare.
“Per rispondere anche alla grande sfida dell’affordable housing e alla carenza di offerta abitativa su tutto il territorio nazionale è essenziale rendere il settore immobiliare attrattivo per il mercato dei capitali”, ha commentato a margine dell’Assemblea il Presidente di Confindustria Assoimmobiliare, Davide Albertini Petroni. Per il presidente dell’associazione che aderisce a FeBAF, “nei prossimi anni serviranno oltre 635 mila nuove case – per un fabbisogno stimato in circa 150 miliardi di euro – oltre a nuovi studentati, strutture di senior living, presidi sanitari, data center e poli logistici, che richiederanno ulteriori risorse e investimenti dedicati diffusi sull’intero territorio nazionale”. Investimenti che, ha aggiunto, “non potranno essere sostenuti dal solo settore pubblico né dalla sola proprietà individuale. Serve creare un ponte tra i capitali e le esigenze sociali del Paese aumentando gli strumenti di raccolta dei capitali”. Anche per questo, ha concluso, “è essenziale rendere trasparente e chiaro il quadro normativo e fiscale”. All’assemblea hanno partecipato, tra gli altri: il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto; la Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, Gelsomina Vigliotti; il Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, Giulio Tremonti e il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri.

