Bruxelles, 13 ottobre – La Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, Claudia Buch, è intervenuta davanti alla Commissione ECON del Parlamento europeo per un confronto sulla stato di salute del sistema bancario e sulle priorità della vigilanza. Secondo Buch, le banche europee operano in un contesto complesso, ma mostrano una buona capacità di tenuta. Gli stress test condotti nel 2025 indicano una maggiore resilienza rispetto al 2023.
Il tasso di crediti deteriorati (non-performing loans-NPL) potrebbe salire dal 2 al 5,8% in caso di forti shock geopolitici e commerciali, ma resterebbe gestibile per la gran parte degli istituti. Nel 2026, inoltre, la BCE intende realizzare uno stress test tematico che, a differenza di quello attuale basato su uno scenario comune, valuterà per ciascun istituto specifici rischi geopolitici in grado di incidere su redditività, solvibilità e liquidità. Permanendo “sacche di vulnerabilità” tra le banche di minori dimensioni, la BCE applicherà loro aspettative di vigilanza più rigorose, così da garantire accantonamenti adeguati e un progressivo smaltimento dei crediti deteriorati. Sul piano strategico, Buch ha ribadito che “le sfide attuali richiedono più Europa, non meno”. L’armonizzazione delle regole nazionali e l’avanzamento dell’Unione bancaria restano, secondo il capo della vigilanza europea, condizioni essenziali per rafforzare la stabilità finanziaria e l’integrazione del mercato. La BCE accoglie con favore l’accordo politico sul nuovo quadro di gestione delle crisi e di assicurazione dei depositi (CMDI), “passo importante verso il completamento dell’Unione bancaria”.

