Milano, 18 settembre – Sono stati presentati nei giorni scorsi i dati sul mercato italiano del private equity e venture capital nel primo semestre del 2025. I risultati dell’analisi condotta da AIFI, l’Associazione italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt, in collaborazione con PwC Italia, mostrano che la prima parte dell’anno ha registrato una raccolta complessiva pari a 1.703 milioni di euro, in calo del 40% rispetto al primo semestre del 2024, quando erano stati realizzati alcuni closing di dimensioni cospicue.Â
“Il fundraising nel primo semestre dell’anno è calato in modo significativo”, ha dichiarato Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI, per il quale “serve un’azione forte e immediata per invertire la rotta perché senza raccolta non ci può essere supporto all’economia reale e senza crescita delle imprese non ci può essere un Paese forte”. L’ammontare investito è stato pari a 5.215 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto al primo semestre del 2024. Nel dettaglio, le operazioni di venture capital (investimenti in imprese nella prima fase di ciclo di vita, seed, startup, later stage) sono diminuite dell’8% in termini di ammontare, mentre il numero di investimenti è aumentato del 22%, testimoniando una minor dimensione media degli investimenti. Il buyout (acquisizioni di quote di maggioranza o totalitarie) ha registrato un incremento del 9% per ammontare e del 17% per numero. L’expansion (investimenti di minoranza in aumento di capitale finalizzati alla crescita dell’azienda) è stato caratterizzato, invece, da una contrazione del 27% dell’ammontare, mentre il numero è cresciuto del 30%. Per quanto riguarda le infrastrutture, gli investimenti sono stati 20, contro i 7 dell’anno precedente, e l’ammontare è cresciuto del 162%, grazie anche ad alcune operazioni di dimensioni significative.

