Le autorità europee starebbero valutando l’ipotesi di uno stress test sistemico dedicato al comparto non bancario. L’obiettivo, secondo quanto anticipato dal Financial Times ripreso da altri organi di stampa, sarebbe simulare uno shock finanziario e analizzare come questo potrebbe trasmettersi tra i diversi segmenti del sistema, per valutare il rischio che una crisi venga amplificata anziché assorbita.
Alle discussioni starebbero partecipando BCE, Commissione europea, Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB) e le tre autorità europee di vigilanza. L’esercizio si ispirerebbe al progetto della Bank of England (BoE), che nel 2023 ha lanciato il System-wide Exploratory Scenario (SWES), con l’obiettivo di comprendere meglio i comportamenti di soggetti finanziari in condizioni di stress di mercato e come tali comportamenti possano interagire nel generare rischi sistemici. A giugno 2024, i primi risultati della BoE sono stati inclusi nel Financial Stability Report, mentre a novembre 2024 è stato pubblicato il report finale. L’analisi britannica ha evidenziato una resilienza “relativamente alta” del sistema finanziario, ma ha anche messo in luce i rischi legati a vendite forzate di attivi da parte di fondi pensione e altri investitori, specie in mercati poco liquidi. L’iniziativa europea, ancora in fase di studio, potrebbe vedere la luce nel 2027.