Bruxelles, 21 maggio – Regole complesse; procedure complicate per aprire e gestire un’impresa; ritardi nella definizione di standard comuni; applicazioni incoerenti delle norme a livello nazionale; riconoscimento limitato delle qualifiche professionali; norme divergenti su imballaggi, etichettatura e rifiuti; regole obsolete sui prodotti e difficoltà nella verifica di conformità; procedure onerose per il distacco temporaneo dei lavoratori; regole nazionali restrittive e divergenti sui servizi; vincoli territoriali di fornitura.
Sono le “dieci terribili barriere” che ostacolano la libera circolazione di beni, servizi, lavoratori e capitali nella UE ad avviso della Commissione che ha presentato una nuova Strategia per rendere il Mercato Unico più semplice, competitivo e attrattivo per le imprese. In aggiunta, Bruxelles ha pubblicato il quarto pacchetto “Omnibus” che mira a tagliare ulteriori oneri amministrativi in vari settori. Tra i provvedimenti contenuti nella Comunicazione, la creazione di una nuova categoria di imprese europee – le “small mid-caps”, aziende con dipendenti compresi tra i 250 e i 750, con fatturato fino a 150 milioni di euro o 129 milioni di attivi – che le permetterebbe di evitare una serie di obblighi regolatori oggi previsti superando la soglia dei 250 dipendenti. Per la parte finanziaria, la Comunicazione prevede che entro l’estate vengano presentate misure atte a facilitare l’accesso ai finanziamenti “green” alle imprese, tra cui standard di rendicontazione volontari sviluppati dall’EFRAG (European Financial Advisory Group) e la revisione degli atti delegati sulla tassonomia (soprattutto per la rimodulazione del “green asset ratio”).