Roma, 8 maggio – “L’Unione bancaria europea deve fare un rapido salto di qualità, passando dalla prevalente unione delle regole di vigilanza, all’unione delle regole anche societarie, del mercato, del risparmio e degli investimenti”. Così il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, durante l’audizione in Senato alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo.
Per il Presidente dei banchieri italiani, “dopo tanti inconcludenti anni di dibattiti, la Commissione europea ha finalmente approvato la proposta di realizzare l’Unione dei risparmi e degli investimenti, per accelerare le Unioni bancaria e del mercato dei capitali, per favorire gli investimenti del risparmio e per lo sviluppo. Si tratta di una svolta positiva”- ha detto il numero uno di Palazzo Altieri – “che si assomma alle nuove proposte della Commissione per semplificare le normative sulla transizione verso un’economia più sostenibile”. Un processo di semplificazione, quello sulla sostenibilità avviato da Bruxelles col c.d. pacchetto Omnibus, che è importante “riguardi anche le banche, rispetto agli obblighi a loro carico nella veste di utilizzatori dei dati”, come richiesto il giorno prima dal vicedirettore generale dell’Associazione, Gianfranco Torriero, in audizione alla Commissione Politiche UE della Camera. Patuelli si è soffermato anche sulle regole prudenziali per le banche (c.d. Basilea 3+) osservando come il fatto che quest’ultime stiano entrando in vigore in maniera differenziata nelle varie aree del mondo stia creando “disuguaglianze nelle condizioni di partenza, nella concorrenza e nella stabilità bancaria, economica e finanziaria mondiale”. Infine, parlando degli sviluppi dell’euro digitale (sul quale la BCE ha selezionato 70 operatori, tra i quali ABI Lab, per effettuare simulazioni nel corso del 2025), Patuelli ha osservato come esso non dovrà “penalizzare le banche, la loro indispensabile solidità di liquidità”.