Bruxelles, 16 gennaio – Investimenti privati e integrazione dei mercati finanziari europei sono stati al centro dell’audizione pubblica in Commissione ECON del Parlamento Europeo tenutasi il 16 gennaio. Enrico Letta e Christian Noyer, autori rispettivamente dei rapporti “Much more than a market” e “Developing European capital markets to finance the future”, hanno illustrato le loro analisi e proposte relative all’Unione dei Mercati dei Capitali (CMU).
L’ex premier italiano ha sottolineato come l’Europa si trovi in un momento molto peculiare, caratterizzato da uno slancio senza precedenti nella storia dei mercati dei capitali e da condizioni favorevoli per attrarre investimenti necessari alla transizione economica e climatica. “Abbiamo tutti consapevolezza degli investimenti di cui l’Europa ha bisogno: un piano che deve coinvolgere sia i capitali privati che pubblici, non possiamo pensare che il solo settore pubblico sostenga questo sforzo”, ha dichiarato Letta, evidenziando anche come la BCE stimi che circa 300 miliardi di euro all’anno di investimenti si dirigano dalla UE verso gli Stati Uniti. “Un chiaro segnale del costo della frammentazione dei mercati in Europa”, ha chiosato l’attuale Decano della “IE School of Politics, Economics and Global Affairs” a Madrid. Significativa per Letta, dunque, la proposta di un cambio di approccio, suggerendo di rinominare la CMU in “Savings and Investments Union” (Unione dei Risparmi e degli Investimenti). L’ex Governatore della Banca di Francia, Christian Noyer, ha invece messo in luce la necessità di sviluppare strumenti finanziari più efficaci, come le cartolarizzazioni, che consentano al privato di intervenire per rispondere alle esigenze di investimenti nella UE, stimati tra gli 800 e i 1.000 miliardi di euro all’anno. “Rispetto ai 457 miliardi di cartolarizzazioni registrati annualmente prima della crisi del 2008”, ha ricordato l’ex banchiere centrale francese, “oggi la UE si attesta a poco più di 150. Tornare almeno ai livelli pre-crisi potrebbe generare una capacità di finanziamento aggiuntiva di 250 miliardi l’anno, mentre un allineamento con altre economie globali potrebbe sbloccarne fino a 500”. La proposta della Commissione europea sulle cartolarizzazioni, attesa per marzo, rappresenterà un passaggio cruciale, ed un forte sostegno politico da parte del Parlamento europeo potrebbe sancire un punto di svolta per il rilancio del mercato.