Roma, 20 settembre 2024 – Come garantire una protezione assicurativa dai rischi legati agli eventi catastrofali e ridurre il c.d. protection gap è stato il tema del dibattito organizzato oggi dall’ANIA, in partnership con la Presidenza italiana del G7.
Alla conferenza, dal titolo “Disaster risk financing: the role of insurance for new public–private partnerships”, è stato protagonista il ruolo svolto dal settore assicurativo per la tutela di cittadini e imprese. Il tema della riduzione del protection gap, ovvero la differenza del valore tra i danni economici totali patiti dai soggetti colpiti da una calamità e quelli assicurati, era emerso a Stresa, lo scorso maggio, durante la riunione dei Ministri dell’economia e dei Governatori delle banche centrali dei Paesi del G7. “Attualmente”, ha detto la Presidente di ANIA Maria Bianca Farina nel suo intervento, dopo aver espresso solidarietà alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dalle recentissime alluvioni, “solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 5% delle imprese ha una polizza per gli stessi rischi”. In tale contesto, “l’iniziativa del Governo italiano di introdurre una copertura obbligatoria contro i danni catastrofali per tutte le imprese è un passo fondamentale per ridurre il gap“, ha aggiunto. Per farlo, occorre “il coinvolgimento cruciale dei programmi assicurativi pubblico-privati (PPIP)”. Combinando gli sforzi di entrambi i settori, ha concluso Farina, “possiamo sviluppare strategie complete per gestire e mitigare i rischi associati alle catastrofi naturali”.
Esplorare nuovi schemi di collaborazione pubblico-privato per far fronte ai crescenti impatti delle catastrofi legate al clima è anche uno dei messaggi principali del rapporto finale del Climate Resilience Dialogue – la piattaforma multistakeholder della Commissione europea – pubblicato durante l’estate. La piattaforma ha l’obiettivo di ridurre il Climate Protection Gap in Europa, ovvero la differenza tra il valore delle perdite e quello coperto da assicurazioni (gap che diverse stime indicano tra il 70 e l’80%). Le principali proposte del rapporto includono l’aumento della consapevolezza del rischio; lo sfruttamento delle opportunità tecnologiche nella valutazione del rischio; incentivi agli assicurati per attuare misure di adattamento; il coinvolgimento di una serie di stakeholder per aumentare la resilienza; lo sviluppo di livelli più elevati di mutualizzazione, partenariati pubblico-privato e/o sussidi per affrontare la duplice sfida dell’accessibilità economica e dell’assicurabilità. Sul rapporto si è recentemente espressa l’autorità UE del settore assicurativo (EIOPA), una delle 17 organizzazioni partecipanti alla piattaforma, secondo cui è evidente “la necessità di esplorare attivamente il potenziale per nuovi schemi di collaborazione pubblico-privato, a livello Ue o nazionale”. Anche Insurance Europe (l’Ania europea) ha elaborato di recente sul tema un proprio position paper, mentre è in dirittura d’arrivo, in Italia, il decreto interministeriale chiamato a definire i termini dell’obbligo di assicurazione contro le catastrofi per le imprese previsto dalla scorsa legge di Bilancio.