Bruxelles, 9 settembre 2024 – “C’è bisogno di finanziamento comune a livello UE perché l’apporto del capitale privato in mancanza di spinta comune (pubblica) non sarà sufficiente”. Lo ha ribadito Mario Draghi presentando l’atteso rapporto sul futuro della competitività in Europa, assieme alla Presidente designata della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
La principale raccomandazione è un piano da 800 miliardi di euro di investimenti ogni anno per il prossimo quinquennio per garantire che, nel pieno della doppia transizione climatica e digitale e di fronte all’esigenza di riarmarsi per garantire la sua difesa, l’Europa rimanga competitiva di fronte a USA e Cina. Di qui la raccomandazione di un “titolo sicuro comune” o “common safe asset” che potrebbe ispirarsi al modello del fondo comune europeo, NextGenEU, stanziato durante la pandemia. Il “debito comune” faciliterebbe il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali e rafforzerebbe il ruolo dell’euro come moneta globale. Per quanto attiene al settore finanziario, anche il report Draghi (come quello Letta) raccomanda che l’ESMA, l’organismo europeo di controllo dei mercati finanziari, diventi l’unico supervisore per gli intermediari non bancari, a condizione di apportare opportune modifiche alla sua governance. Il rapporto chiede inoltre, tra le varie misure, modifiche ai requisiti patrimoniali degli assicuratori per liberare la loro capacità di investimento e auspica che le pensioni complementari siano più ampiamente disponibili all’interno della UE. In linea con quanto chiesto anche da molti stakeholder finanziari – incluso la nostra Federazione – Draghi chiede anche di allentare i requisiti sulle cartolarizzazioni al fine di stimolare il mercato dei capitali europeo.