Le garanzie a sostegno delle imprese sono importanti e il Fondo per le PMI è strumento fondamentale per gestirle. E’ quanto emerso nei giorni scorsi dal dibattito pubblico che ha visto porsi sulla stessa linea il Sottosegretario al MIMIT, Massimo Bitonci, il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini e il Presidente di ABI, Antonio Patuelli.
Alla presentazione da parte di Assoconfidi e Fedart Fidi dell’analisi dei dati e prospettive future per i Confidi, Bitonci è stato esplicito rispetto ai timori emersi sui media di conti fuori controllo relativi alle garanzie, soprattutto per il “tasso di deterioramento” che è ampiamente nei limiti previsti. Deve essere chiaro – ha affermato Bitonci, ricordando la necessità di regolamentare il regime definitivo del Fondo, essendo quello transitorio in scadenza a fine 2024 – che per le micro e piccole imprese “non esiste credito in Italia senza Fondo di Garanzia PMI, strumento fondamentale di politica economica, soprattutto dopo l’esperienza del periodo pandemico con 250 miliardi di finanziamenti erogati e garantiti” . Le affermazioni di Bitonci si inseriscono nel solco di quelle espresse con fermezza dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Il fondo ha funzionato e ha “tenuto in piedi l’economia durante il Covid”, e i numeri dicono che non vi è un rischio per i conti pubblici che deriverebbe da difficoltà delle imprese: “la parte che può andare in default è residuale”, ha affermato. A Orsini ha fatto eco a sostegno il numero uno dell’Abi, Antonio Patuelli, ricordando i dati ufficiali di Banca d’Italia e dello stesso Fondo di Garanzia su tasso di deterioramento ed escussioni, entrambi sotto controllo. Sulle prospettive del Fondo sono in corso approfondimenti del tavolo di lavoro FeBAF, anche in preparazione della prossima legge di bilancio.