Trento, 25 maggio 2024 – “Siamo ancora un’unione di 27 Stati con regole ancora in buona parte diverse da Stato a Stato, fatto che non aiuta la nascita di campioni europei”. È quanto dichiarato dal Segretario Generale di FeBAF e Vicedirettore Generale dell’ABI, Pierfrancesco Gaggi, intervenuto il 25 maggio al Festival dell’Economia di Trento a due tavole rotonde intitolate “Mercati finanziari tra Europa e Cina” e “Le grandi sfide delle big tech alle banche”.
Riguardo alle sfide dei nuovi competitor tecnologici, secondo Gaggi la questione non è “avere più regole”, “ma di applicare le stesse regole alle stesse attività”. Se da una parte, in futuro, le banche dovranno “adottare alcune delle modalità operative più tipiche delle big tech”, dall’altra anche le big tech che vorranno operare come le banche, dovranno attenersi alle stesse norme. Inoltre, Gaggi ha sottolineato come “in materia di utilizzo dei dati, con la nuova direttiva in esame a Bruxelles, si creeranno le condizioni per un trattamento che potrebbe avvantaggiare troppo il settore delle big tech” rispetto al quale l’Europa sta cercando una propria autonomia strategica. Per il futuro, anche in vista della competizione con i mercati finanziari cinesi, sarà sempre più importante sviluppare relazioni che possano maturare nel tempo e per mettere in pratica norme e regole molto complesse, a partire dai principi ESG (ambiente, sociale e governo societario). “Il settore finanziario”, ha proseguito Gaggi, “supporta una migrazione del mondo produttivo verso criteri di sostenibilità e di qui il bisogno di regole comuni a livello globale. E’ importante che la Cina stia in questo “gioco”, ma è altrettanto importante che ci sia coerenza nella definizione e applicazione dei corpi normativi internazionali, affinché gli emittenti cinesi possano raccogliere risparmio nel resto del mondo e “affinché le imprese europee possano avere accesso al mercato cinese”, ha concluso.